Lo sorso 25 novembre, come già era successo per la "Strategia chimica per L'Europa", la Commissione Europea ha adottato il documento "Strategia Farmaceutica per l'Europa". Il documento assume particolare importanza perché affronta temi strettamente legati alle criticità del sistema produttivo europeo messe in evidenza dalla pandemia da Covid-19: fragilità delle catene di produzione, scarsa autonomia strategica nelle produzioni essenziali, mancanza di coordinamento strategico, scarsi investimenti in ricerca, mancanza di indirizzi strategici, che vengono affrontate in questo settore ma che possono essere punto di riferimento in altre catene di produzione.

In particolare, la strategia riguarda tutte le fasi del ciclo di vita di un farmaco: ricerca ed innovazione; autorizzazione, valutazione delle tecnologie sanitarie e immissione in commercio; approvvigionamento di medicinali; distribuzione ai pazienti.

I numeri del settore farmaceutico in Europa dicono: 37 miliardi di EUR di investimenti nella ricerca (2019); 800 mila posti di lavoro diretti; avanzo commerciale di 110 miliardi di EUR; più di 60 nuovi farmaci autorizzati a livello dell'UE ogni anno. Ma soprattutto di eccellenza scientifica, l'Agenzia europea per i medicinali e le autorità nazionali di regolamentazione collaborano, infatti, con migliaia di esperti di tutta Europa, che offrono consulenza scientifica della massima qualità.

Va però ricordato che sono stati 12 milioni i casi di COVID-19 in Europa, che si è verificato un aumento della spesa farmaceutica, che rappresenta già il 20-30 % delle spese ospedaliere, che i farmaci non sempre disponibili e non sempre a prezzi contenuti, e soprattutto alcune esigenze rimangono ancora insoddisfatte come i circa 33 mila decessi ogni anno causati dalla resistenza antimicrobica e l'assenza di terapie per il 95% delle malattie rare.

Il documento, in tal senso, prova a proporre soluzioni a riguardo.

• Per le esigenze non soddisfatte: ricerca ed innovazione per sviluppare nuovi antibiotici, vaccini e terapie; adeguare le sperimentazioni cliniche alle esigenze dei pazienti e dei sistemi sanitari.
• Per l'accesso ai farmaci a prezzi contenuti: collaborazione a livello dell'UE sulle politiche relative ai prezzi e ai rimborsi; maggiore concorrenza da parte dei farmaci generici e biosimilari; promozione della valutazione delle tecnologie sanitarie.
• Digitalizzazione e nuove tecnologie: investimenti nella ricerca, nello sviluppo e nella produzione di nuovi medicinali; favorire l'avvento di prodotti innovativi, progressi scientifici e trasformazioni tecnologiche.
• Preparazione e risposta alle gravi crisi sanitarie e indipendenza strategica: catene di approvvigionamento più solide grazie alla costituzione strategica di scorte e all'aumento della produzione e degli investimenti in Europa; Creazione di un'autorità dell'UE per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA); riduzione dell'impatto ambientale dei medicinali.


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