Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil con Assosistema Confindustria, In rappresentanza dei lavoratori e delle aziende del settore delle lavanderie industriali e centrali di sterilizzazioni che operano per il settore sanitario e del turismo, hanno chiesto un incontro urgente perché vengano assunti provvedimenti immediati in favore delle aziende che subiscono gli effetti diretti ed indiretti dell’aumento dell’energia, gas e materie prime aggravato dalla situazione Russa-Ucraina.

Il settore sanitario sia pubblico che privato al quale le lavanderie industriali forniscono servizi essenziali e indifferibili, quali il noleggio e la sanificazione di biancheria, divise e kit per sale operatorie, è a serio rischio di tenuta. Infatti, si registra che le aziende del settore sono in seria difficoltà e non riescono più a sostenere i rincari delle bollette di gas ed energia ed i costi delle materie prime per continuare a svolgere il servizio quotidiano indispensabile e insostituibile per il funzionamento della sanità pubblica e privata, case di cura, rsa e pronto soccorso di tutto il territorio nazionale.

Le fasi industriali del processo di una lavanderia e di una centrale di sterilizzazione richiedono un grande consumo di energia, sia elettrica che di gas naturale, che con l’aumento esponenziale dei costi energetici, sono di fatto costrette a limitare fortemente i servizi per non compromettere il loro equilibrio economico, già gravemente pregiudicato dagli incrementi di costo avvenuti nei mesi scorsi.

La conseguenza immediata è la riduzione del servizio nei settori serviti dalle lavanderie, compreso il settore sanitario. Nello specifico, sono circa 110.000 i posti letto che non potrebbero più essere utilizzati negli ospedali e nel pronto soccorso, 400.000 mila operatori che dovranno lavorare senza le dovute protezioni e a rischio sono anche gli interventi chirurgici.  A ciò si aggiunge anche la drastica riduzione delle ore di lavoro che andrà ad interessare il personale impiegato nel settore di cui il 65% è donna.

La medesima situazione riguarda anche le lavanderie industriali che operano nel settore turistico alberghiero, escluse altresì dai provvedimenti di aiuto al settore turismo che sono stati individuati anche nel decreto Sostegni Ter.

Assosistema Confindustria e Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil sono d’accordo nel segnalare a questo spett.le Ministero la grave situazione e il timore che una riduzione del servizio delle aziende in questione determinerebbe drammatiche conseguenze per tutti. In tale situazione, le Parti sociali condividono l’obiettivo di salvare le aziende e l’occupazione e su questo obiettivo chiedono un intervento immediato del Governo e del Ministero del Lavoro.

Al Governo viene quindi richiesto:
  • l’adozione di misure strutturali per fronteggiare l’aumento esponenziale dei prezzi dell’energia, del gas e delle materie prime, facendo rientrare anche i settori a forti consumo di energia e gas nella declaratoria degli energivori e gasivori;
  • l’adozione di un meccanismo che consenta di revisionare i prezzi all’interno degli appalti in corso di esecuzione per il settore dei servizi e non solo per quello dei lavori. Come noto, il decreto Sostegni ter (convertito in Legge in data 24 marzo 2022), al fine di incentivare gli investimenti pubblici e per far fronte alla situazione di crisi economica post pandemia, ha previsto per la stipula degli appalti futuri l’obbligo di inserimento, nei documenti di gara, della clausola di revisione dei prezzi disciplinata dall’articolo 106, comma 1, lettera a) del codice dei contratti pubblici, mentre per i contratti di appalto in corso di esecuzione l’inserimento di tale clausola è stato previsto solo per il settore dei lavori escludendo invece quello dei servizi e delle forniture. Pertanto, la richiesta indirizzata al Governo è quella di prevedere un meccanismo di revisione dei prezzi anche per i contratti dei servizi in corso di esecuzione.
  • la possibilità di accedere con procedure semplificate ad un ammortizzatore sociale straordinario (sul modello della cd. Cassa-Covid), da mettere subito a disposizione delle aziende direttamente interessate dalle situazioni di crisi descritte. L’ammortizzatore deve prevedere l’esonero dal pagamento del contributo addizionale da parte dei datori di lavoro e la possibilità di richiedere il trattamento per una durata massima stabilita dalla legge e prorogabile nel caso di persistente stato di difficoltà economica. Inoltre, la richiesta di questo trattamento non deve rientrare nel computodei limiti complessivi di durata previsti dall’art. 4 del D.lgs n. 148/2015.

Pertanto, per discutere ed approfondire nel merito la situazione e la conseguente richiesta di intervento del Governo, le associazioni ed i sindacati si attendono una urgente convocazione da parte del Ministro del Lavoro Orlando e dal Sottosegretario Nisini.

Lettera >