Il 12 dicembre le Segreterie Nazionali di Filctem Cgil - Femca Cisl, Uiltec Uil rappresentate dai rispettivi segretari generali Marco Falcinelli, Nora Garofalo, Daniela Piras hanno incontrato il management delle Direzioni Generali di Eni ed i vertici delle Risorse Umane nel previsto appuntamento del Comitato Strategico, secondo quanto condiviso con il Protocollo “Insieme” del dicembre 2020.

“L’importante appuntamento è servito per fare il punto sulla situazione industriale e strategica del gruppo”: hanno scritto in un comunicato le segreterie nazionali dei tre sindacati.

“Nella prima parte dell’incontro -spiegano - si è fatto un focus sullo stato di salute della raffinazione, sia in Italia in generale che per Eni nello specifico. Sono stati evidenziati gli importanti e positivi risultati di natura economica che questo settore sta generando ed inoltre alcune scelte nell’ambito sono state ripensate rispetto al contesto del conflitto in Ucraina. Allo stesso tempo i fondamentali sul lungo termine destano maggiore preoccupazione. Inoltre, è stato ribadito come questo settore debba rimanere strategico per Eni anche in futuro e in linea con gli importanti sviluppi che la transizione sta determinando”.

Raffinazione

“In tal senso – proseguano - ci si è soffermati sulle due raffinerie che al momento sono per Eni al centro di una più rilevante analisi sul proprio futuro. La raffineria di Livorno sembra ormai essere sempre più vicina a trasformarsi in bio-raffineria, anche in presenza di una maggiore disponibilità delle amministrazioni locali, di una ripresa degli studi di fattibilità che dovranno essere approvati dal CdA in estate e di una disponibilità di Eni a farsi completamente carico dell’investimento senza ricorrere alle risorse del PNRR. Il progetto potrebbe determinare la fermata del ciclo benzine già dal 2025 a fronte di produzioni legate al biometano ed all’idrogeno, mantenendo nel contempo la produzione di lubrificanti. Per Sannazzaro invece, contrariamente a quanto affermato nel 2021, si vuole sfruttare al massimo il momento propizio per la raffinazione tanto che gli impianti stanno marciando a pieno regime per soddisfare il fabbisogno nazionale di carburante. Mentre al momento si tende ad evidenziare il valore della complessità e varietà dei prodotti oltre che la posizione strategica della raffineria nel contesto padano. Sul tema della riconversione ci sono soltanto studi per avere comunque pronto un piano che la possa proiettare nel futuro nel breve, medio e lungo periodo che terranno conto dei mutamenti del settore”.

Chimica

Per quanto riguarda il settore chimico di Eni. “Certamente – approfondiscono - vi è la consapevolezza che il settore sta attraversando momenti drammatici con gravi perdite economiche a causa dell’impatto dei costi energetici al contrario della raffinazione. Ma ciononostante Eni ha evidenziato come stiano proseguendo gli impegni assunti su particolari questioni. Il percorso per Marghera continua in linea con i piani previsti dopo la fermata del craking per dare una prospettiva industriale e occupazionale a quel territorio. Anche per Crescentino va avanti il processo di consolidamento di una realtà che appare essere ormai una scommessa vinta. Matrica ha registrato un passo avanti nel percorso di ripresa di quel progetto ed essendosi risolto il contenzioso con Novamont, Eni potrà puntare più agevolmente al rilancio di quel progetto. Sul riciclo chimico per Mantova le condizioni per proseguire il cammino di sviluppo industriale sono sempre più proficue, anche grazie all’evidente consenso posto in essere dalle istituzioni locali. Allo stesso tempo, abbiamo ribadito l’importanza della chimica di base e che la stessa deve rimanere in Italia elemento indispensabile negli interessi del sistema industriale e del sistema Paese”.

Protocollo “Insieme”

I Segretari Generali hanno espresso apprezzamento per il proseguo del confronto così come sancito dal protocollo “insieme”, evidenziando però alcune perplessità sui temi rappresentaci soprattutto riguardo tempistiche e modalità di realizzazione.

Lukoil

“Non è mancato – si legge nel comunicato - nella discussione il tema che sta investendo Priolo Gargallo per quanto riguarda Lukoil su cui ribadiamo che l’eventuale cessione ad un fondo di per sé non garantisce la continuità operativa in assenza di un supporto di un soggetto industriale, oltre ai problemi di carattere ambientale che ancora insistono nell’area. Allo stesso tempo, abbiamo definito con Eni che nel mese di marzo, a valle della presentazione del piano industriale al mercato, ci sarà un incontro con i vertici e una delegazione largamente rappresentativa delle organizzazioni sindacali”.

Welfare NOI

“Il confronto si è poi concentrato sul rilevante tema del protocollo welfare denominato “NOI”. Un importante lavoro che in questi mesi abbiamo portato avanti assieme ad Eni per addivenire ad un risultato che amplia i benefici per tutti i dipendenti del Gruppo che operano in Italia. Realizzando interventi su tutti gli ambiti del welfare, in primis sul benessere quotidiano, sui temi dell’assistenza sanitaria domiciliare e digitale, sulla previdenza complementare per i neoassunti, sul sostegno alla genitorialità e su altri importanti ambiti. Ma quello che appare più evidente e sicuramente maggiormente percepibile dai lavoratori sarà l’ulteriore intervento sul credito welfare di 500 euro e sul bonus carburante di 200 euro oltre al supporto per il pagamento utenze e le agevolazioni su prestiti a tasso agevolato e prestito per acquisto prima casa. Inoltre, i lavoratori avranno la possibilità di versare a Fondenergia il residuo tfr trattenuto in azienda”. Così nel comunicato sono spiegati i benefici del nuovo protocollo.

“Riteniamo sia necessario perseguire rafforzando gli strumenti della bilateralità e della partecipazione così come abbiamo ampliato le aree di intervento Welfare e valorizzato i provvedimenti di natura economica con la contrattazione”. Conclude la nota sindacale.

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