Intervento di Lillo Oceano, responsabile dipartimento internazionale Filctem Cgil, al IV Congresso di IndustriAll Global Union

Care compagne e cari compagni,

la transizione che attraversiamo porta nuove radicali trasformazioni, non solo tecnologiche, energetiche, ambientali, ma anche economiche, geopolitiche e sociali. Non abbiamo il tempo di analizzare compiutamente cause ed effetti, ma dobbiamo provare a indicare un percorso per una transizione giusta.
Per farlo dobbiamo comprendere profondamente il senso dei cambiamenti, capire cosa può essere giusta transizione per la nostra gente, definire quale posto vogliamo che abbia il lavoro nelle nostre società.
Il lavoro è il baluardo della dignità umana. Il lavoro deve essere forma concreta di uguaglianza. I diritti del lavoro costituiscono la forma prima e autentica di democrazia e di libertà. Oggi, sia il capitalismo che conosciamo meglio che quello dei nuovi predatori, i padroni dell'intelligenza artificiale e le destre politiche, conducono un attacco agli Stati e alle democrazie, comprimendo diritti e regole. È il primo attacco è proprio quello ai diritti del lavoro, ai diritti sindacali e contrattuali. In questo, la funzione del sindacato deve essere quella di difendere il lavoro quale colonna vertebrale della libertà e della democrazia.
Non ci accontentiamo di ottenere parole gentili e formali, un po' di formazione per le nuove tecnologie, mentre l'attacco è la dignità stessa del lavoro, alla presenza umana nel lavoro, mentre provano ad affermare un mercato che garantisca solo i privilegi dei miliardari. Tecnologia per i profitti e non per il progresso. Il compito del sindacato non può limitarsi a contrastare l'aumento delle disuguaglianze, deve operare perché le disuguaglianze si riducano.
Il sindacato è nato e vive per portare avanti chi è nato indietro. Per svolgere questo ruolo di promozione, il sindacato globale deve anche essere una voce autorevole, forte e costante, senza reticenze nella richiesta della pace, ovunque nel mondo. Caro segretario generale, ciò che vogliono i lavoratori palestinesi, come hai detto bene tu, è che si fermi il genocidio che stanno subendo. Ciò che ci chiedono tutti i lavoratori ovunque nel mondo è la pace, sia in Palestina che in Ucraina, che in Uganda, perché come diceva un grande leader costruttore di pace, come diceva Willy Brandt: “La pace non è tutto, ma senza la pace tutto è niente”.

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Organizzarsi per un Futuro Giusto: La Road Map lanciata dal 4 Congresso di IndustriALL Global Union (2025-2029)

Di ritorno da Sydney, un’analisi del Piano d’Azione approvato al 4° Congresso Mondiale: quattro pilastri strategici per contrastare la disuguaglianza, sfidare il capitale e governare le transizioni.

di Lillo Oceano

Dal 4 al 7 novembre, Sydney è diventata il cuore pulsante del sindacalismo industriale mondiale. Il 4° Congresso di IndustriALL Global Union non è stato solo un momento di celebrazione, ma un’occasione, a lungo attesa, per incontri tra delegazioni di diversi paesi e continenti, e per scambiarsi informazioni e opinioni sugli sviluppi tumultuosi e preoccupanti di questi ultimi tempi. Il congresso, anche grazie a questi confronti, ha potuto definire la strategia per i prossimi quattro anni. Negli interventi che si sono susseguiti dal palco, ma anche nelle numerose conversazioni informali a latere alle quali abbiamo partecipato, sono emerse le preoccupazioni e le consapevolezze del movimento sindacale nei diversi paesi. Determinazione ad opporsi alle guerre e rivendicare la pace e la dignità e libertà per tutti i popoli, la difesa o la riconquista della democrazia, l’impegno per la riduzione delle disuguaglianze, la rivendicazione di un commercio giusto e di uno sviluppo equo, la rivendicazione di diritti e tutele nel lavoro, a partire dal diritto ad organizzarsi in sindacati e a poter scioperare, il linguaggio condiviso in tutte le lingue e a ogni latitudine. (Continua).