Dopo la grande partecipazione allo sciopero generale dell’8 marzo, con decine di presidi e manifestazioni in tutta Italia, Enel ha portato avanti iniziative unilaterali contro il proprio personale e le Organizzazioni Sindacali.

Filctem, Flaei, Uiltec hanno immediatamente risposto alle dure azioni intraprese in questi giorni dall’Azienda, come quella relativa alla modifica unilaterale dell’orario di lavoro ad oltre 6000 operativi comunicata durante il periodo della vertenza, con la proclamazioni di ulteriori azioni di sciopero e iniziative, e nello specifico:

  • Sciopero delle prestazioni di lavoro straordinario programmabile, degli spostamenti di orario, delle prestazioni di ore viaggio eccedenti il normale orario di lavoro, per tutto il personale di ogni Società dal 04/04/2024 al 03/05/2024;
  • Sciopero Generale ed altre forme di lotta per tutto il personale giornaliero, turnista e semiturnista di ogni Società e degli impianti di produzione termoelettrica, con previsione di fermata della produzione, nelle giornate che verranno comunicate successivamente nel rispetto dei termini di preavviso.

Inoltre, saranno portate avanti ulteriori iniziative che porteranno ad inasprire ulteriormente la vertenza, a partire dalla sospensione dell’adesione da parte di Filctem, Flaei, Uiltec allo Statuto della Persona.

L’azienda pensa di piegare Lavoratori e Organizzazioni Sindacali che mai come ora sono compatti e uniti nell’affrontare una vertenza dura e difficile”. Si legge in una nota sindacale.

Se l’azienda intende proseguire con questi metodi, si troverà di fonte ad una conflittualità quotidiana, infinita, durissima, senza sconti in nessun ambito. Non si può governare un’azienda come Enel senza avere a bordo i lavoratori”: conclude la nota unitaria di Filctem, Flei, Uiltec.

Le ragioni dell’inasprimento della vertenza

Nella stessa giornata dello sciopero generale Enel ha comunicato a tutto il personale la revoca dell’applicazione dell’accordo collettivo sullo Smart Working, con l’invito a sottoscrivere una accordo individuale a condizioni peggiori di quello collettivo, con la velata minaccia che, in assenza della sottoscrizione dell’accordo individuale, avrebbe dovuto riprendere la prestazione di lavoro in sede dal 1° aprile.

Durante lo sciopero sono state fatte azioni nei confronti del personale rispetto alla libera adesione allo sciopero e alcune forzature per effettuare lavori programmati durante il periodo dello sciopero delle prestazioni straordinarie senza avere il carattere di attività “indispensabile per la salvaguardia della continuità del servizio e della sicurezza del sistema elettrico”. Inoltre, in molte realtà l’azienda ha intimato e in alcuni casi anche direttamente effettuato la rimozione di bandiere, striscioni, volantini e altro materiale di natura sindacale legittimamente esposto.

Infine, nella tarda serata del 18 marzo, Enel ha comunicato a tutto il personale operativo di e-distribuzione l’attivazione di un orario di lavoro in semiturno, con l’avvio di una sperimentazione di 3 mesi in alcune Unità Territoriali (Savona, Como, Piacenza, Udine e Gorizia, Ancona, Pozzuoli, Brindisi, Agrigento) dal 1° maggio 2024, a valle del quale avrebbe esteso questa modalità in maniera generalizzata a livello nazionale con la possibilità di includere anche la giornata del sabato.

Tutte iniziative aziendali attuate durante il periodo dello sciopero che non hanno riscontro nella storia delle Relazioni Industriali in Enel. Il nuovo management con un colpo di spugna sta cancellando oltre 60 anni di relazioni industriali di alto profilo, fatte anche di scontri ma soprattutto di accordi innovativi che sono stati di riferimento per tutto il settore elettrico.

L’Azienda pensa di imporre le proprie scelte, nonostante le enormi difficoltà che sta registrando sui posti di lavoro. Non è questo il modo di governare un’azienda come Enel alla quale è stata affidata la gestione di un servizio pubblico essenziale in concessione dallo Stato.

Nota unitaria Filctem, Flaei, Uiltec

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Una petizione che, in modo sintetico, raccoglie le motivazioni ci hanno portato allo stato di agitazione con l’Azienda e alla proclamazione di sciopero.

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