In un articolo di approfondimento de Il Corriere della Sera, Rita Querzè fa una ricognizione dello stato di crisi che investe l’industria Italiana. Per quanto riguarda il perimetro della Filctem Cgil in evidenza soprattutto la crisi del settore della moda. “I sindacati avevano già presentato al governo un documento con Confindustria Moda – si legge nell’articolo -. Si parla in tutto di oltre 200 mila posti a rischio su 700 mila, il 30% del settore, distribuiti in piccole e medie aziende. Corneliani (550 lavoratori) e Pal Zileri (50 posti) sono crisi che non passano inosservate. Ma c'è dell'altro. «Più di tutti ci preoccupa la situazione del calzaturiero nei distretti di Macerata nelle Marche, del Brenta in Veneto, tra Pistoia e Pisa in Toscana, in Romagna e nel napoletano. Diverse aziende stanno già chiudendo», spiega Sonia Paoloni, della segreteria Filctem Cgil. Nel tessile resistono i grandi marchi che riescono a esportare nei pochi mercati che comprano, quelli asiatici. Per gli altri è emergenza: dalle piccole di Prato al distretto della lana di Biella passando per quello della seta a Como e per le concerie in Toscana, Veneto e Campania. Piccoli imprenditori e lavoratori sono a caccia disperata di risposte”.
Ma non solo il settore della moda, nell’articolo si fa riferimento anche ad altre crisi che investono aziende della chimica: “Altro esempio, la Henkel di Lomazzo, in provincia di Como: altri 150 senza lavoro. E ancora: a rischio liquidazione la Treofan di Terni, produttrice di film di plastica, 140 dipendenti”.

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