Unic – Concerie Italiane, Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil lanciano l’allarme sul presente e sul futuro della filiera nazionale della pelle a causa della formulazione del Regolamento UE anti-deforestazione n. 1115/2023, EUDR.

“Composto da circa 1.100 imprese, perlopiù di piccole e medie dimensioni, e da oltre 18 mila addettisi legge in una nota congiunta alla stampa di Unic, Filctem, Femca, Uiltec -, il settore conciario italiano è da sempre fornitore strategico dell’industria globale della moda, del design e dell’auto, sia in Italia che a livello globale. Forte di una storica, riconosciuta e d’avanguardia matrice sostenibile, il settore conciario italiano sta vivendo una fase congiunturale estremamente complicata e molto negativa e si trova ad affrontare uno scenario estremamente preoccupante, dove spiccano le possibili conseguenze per la filiera della pelle dell’entrata in vigore a fine anno del Regolamento UE anti-deforestazione n.1115/2023 (EUDR)”.

“Questo regolamento – prosegue la nota - si pone obiettivi che i conciatori italiani condividono pienamente, al punto che da anni l’industria conciaria nazionale è strategicamente impegnata per migliorare la tracciabilità di filiera e contrastare qualsiasi possibile fenomeno di deforestazione. L’attuale formulazione di EUDR, però, prevede che gli operatori che commercializzano pelli bovine nell’Unione Europea debbano verificarne la provenienza da aree non deforestate, richiedendo l’applicazione di strumenti di tracciabilità a oggi assolutamente non adeguati, se non indisponibili, e inadatti a soddisfare, in tempi strettissimi, requisiti inutilmente severi e stringenti. In questa forma e con queste tempistiche, il Regolamento EUDR potrebbe, quindi, avere la disastrosa conseguenza di desertificarne il tessuto economico-sociale, rendendo sostanzialmente impraticabile la sua attività circolare di recupero e trasformazione dei pellami grezzi, e vanificando i suoi stessi scopi, poiché non contribuirebbe minimamente alla reale lotta per la deforestazione, al tempo stesso favorendo il dumping concorrenziale dei Paesi extraeuropei”.

“Dopo aver firmato lo scorso 7 marzo l'ipotesi di accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, UNIC – Concerie Italiane, FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UILTEC UIL chiedono alle istituzioni nazionali e comunitarie un intervento urgente per scongiurare l’impatto inutilmente devastante dell’EUDR sulla filiera italiana della pelle, per evitare pesanti ripercussioni sui livelli occupazionali del settore e per supportare la ripresa di un sistema economico virtuoso e all’avanguardia nel panorama internazionale, che utilizza pelli animali scarto di lavorazioni zootecniche, attuando i principi dell’economia circolare, e realizza anche cicli di trattamenti reflui e di recupero per un uso efficace ed efficiente delle risorse esistenti”: conclude la nota.

Regolamento UE Anti-deforestazione > Nota stampa >

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