Oggi a Roma ha sfilato il grande corteo del popolo della pace. Una manifestazione imponente con oltre 100 mila partecipanti, conclusasi in piazza san Giovanni con gli interventi del fondatore di Libera, Don Ciotti, del fondatore della comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, e del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

Rivedi la diretta

Maurizio Landini: non ci rassegniamo alla guerra

Collettiva.it

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dà alla piazza una notizia: “Ci sono più di 50 persone radunate ma non siamo pericolosi. Anzi, siamo qui per garantire la pace e la democrazia e i diritti per tutti nel mondo. Vogliamo mandare un messaggio preciso, noi tutti insieme non ci vogliamo rassegnare alla guerra, non solo in Ucraina ma in tutte le parti del mondo. Non ci vogliamo rassegnare perché il mondo non può vivere senza la pace e questo non è un fatto retorico, ma elemento di novità con cui siamo chiamati a fare i conti”.

221105 Landini manifestzione perlaPace

Il pericolo nucleare è reale e “l’obbiettivo di eliminare la guerra come strumento di regolamentazione del conflitto non è utopico ma realizzabile. Non è un caso che a chiudere la manifestazione sia stato un dirigente sindacale, è lo stesso Landini ha sottolinearne le ragioni: “Il mondo del lavoro sta vivendo sulla propria pelle che per affermare i diritti sociali c’è bisogno della pace. La guerra sta arricchendo una parte e aumentando diseguaglianze e povertà. Non è utopia il superamento della guerra, siamo noi quelli più realisti perché abbiamo a cuore il futuro dell’umanità non per tornaconto personale, ma per la libertà, la dignità, il futuro. È per questo che chiediamo di superare ed eliminare le armi nucleari, e c’è un solo modo per farlo, quello di fare una battaglia per ridurre investimenti in armamenti”.

Ed ancora il leader della Cgil aggiunge: “Siamo di fronte al fatto che non solo la guerra sta mettendo in discussione l'esistenza del pianeta, ma anche il nostro modello di produzione e di sviluppo sta mettendo a rischio l’esistenza del pianeta. È venuto il momento che intelligenza collettiva del Paese sia messa in campo per rispondere al bisogno di giustizia sociale. Basta spesa sulle armi per investire in sanità, cura delle persone, scuola, conoscenza”.

Infine, un avviso e un’esortazione: la giornata di oggi è solo l’inizio di un cammino, la marcia si fermerà quando si fermeranno le armi. Ed allora ecco arrivare l’appello ai cittadini e alle cittadine degli altri paesi europei affinché riempiano le piazze delle loro capitali in un’ideale marcia collettiva per la pace. Non solo in Ucraina.

La nostra Foto Gallery

Per la Pace

logo filctem

 

   VIA PIEMONTE , 32 - 00187 ROMA

   +39 06 46 200 91

   +39 06 48 242 46

   nazionale at white filctemcgil.it

   filctemcgil at white pec.it

Servizi Cgil

cgil  inca

 

caaf cgil        inca        fondazione Di Vittorio

Seguici sui Social

facebook     twitter     youtube     flickr