Il 2 febbraio scorso, alla presenza dei segretari generali e nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, si sono svolti i lavori del comitato strategico Eni.

Conferma dei piani strategici

L’azienda -si legge in una nota sindacale - ha ribadito i suoi piani di azione strategica in Italia per rispondere alle stringenti richieste di sostenibilità economiche, ambientali e sociali che questo delicatissimo momento impone, e verso i quali sta profondendo la quasi totalità dei suoi sforzi, di ricerca ed economici.

Obiettivi contenimento del global warming e neutralità energetica

Inoltre – prosegue la nota – l’azienda ha ribadito anche la volontà di perseguire il suo obiettivo di contribuire al contenimento del fenomeno del global warming, confermando il suo impegno verso il raggiungimento della neutralità carbonica nei suoi processi, con l’obiettivo al 2050 di essere produttore di energia e prodotti energetici solo da fonti rinnovabili. In tale ambito ci sono stati anche confermati i progetti ed i percorsi necessari alla transizione energetica, che saranno oggetto di finanziamento dedicato e che comprenderanno tutti i settori innovativi dai biocarburanti, al waste to fuel, alle bioplastiche ecc.

Ravenna, stoccaggio Co2

Infatti, un contributo importante, fattivo ed immediato, nella lotta al global warming, sarà rappresentato dall’investimento che ci si propone di effettuare a Ravenna per lo stoccaggio e riutilizzo della co2, così come già sta avvenendo in altri paesi della comunità europea, sul quale ci sono riflessioni ulteriori in quanto sia l’investimento su Ravenna che quello sulla ulteriore trasformazione delle raffinerie tradizionali in bioraffinerie per la produzione di carburanti HVO da immettere nella rete di distribuzione in aggiunta ad altri prodotti sulla mobilità sia pesante che leggera, potrebbero essere una parziale risposta.

Eni Power

Sulla questione Eni Power si sta finalizzando, previa individuazione definitiva di un partner operativo di settore, l’operazione che porterà alla cessione del 49% della società di cui Eni manterrà la maggioranza ma anche oltre alla governance. Con il fondo di investimento individuato sarà realizzato un accordo di conto lavorazione lungo termine.

Nuovo modello societario

Allo stesso tempo l’azienda ci ha rappresentato una nuova idea di modello societario attraverso la costituzione di nuove entità, è al via la collocazione in borsa di Plenitude per la gestione del retail del gas e dell’energia al pubblico, che porterebbero alla trasformazione in società partecipate a maggioranza da Eni, ma con una loro autonomia gestionale, dentro le quali collocare i diversi asset. Sulla falsa riga di questa operazione, Eni ci ha annunciato di avere allo studio anche una simile soluzione per il mercato dei prodotti petroliferi, del biometano in cui potrebbe essere inserita anche la bioraffinazione.

Raffinazione

In questo contesto generale si sono palesate, in particolare sul tema della raffinazione, le difficoltà che rivestono un aspetto centrale per il nostro Paese: calo della produzione e vendita di auto, progressiva elettrificazione delle stesse, eccessiva fiscalizzazione dei prodotti raffinati e calo del loro consumo. È stata ribadita la esplicita volontà da parte di Eni di rimodulare gli investimenti produttivi nel settore, qualora non ci fosse una inversione di tendenza da parte degli organismi preposti.

Sindacati

Come organizzazioni sindacali – è ribadito nel comunicato - abbiamo espresso le nostre legittime perplessità e preoccupazioni, rispetto al nuovo modello organizzativo a cui guarda Eni, in quanto manca un percorso progettuale che guidi la transizione energetica, che riteniamo imprescindibile, attraverso gli investimenti industriali nel nostro Paese.

Dovremo in ogni caso essere particolarmente vigili verso tutti i settori che potrebbero essere esclusi dalla transizione immaginata da Eni, per non generare un processo di creazione di bad or good company il cui anello debole sarebbero i soli lavoratori.

Versalis di Marghera

Nella riunione abbiamo anche rinnovato le nostre preoccupazioni per lo stallo in cui versa la vicenda Versalis/Marghera. Ormai è trascorso quasi un anno dalla enunciazione del progetto di riconversione del cracking ma è sostanzialmente ancora tutto fermo ed i lavoratori diretti, i siti a valle, e le organizzazioni sindacali sono ancora determinati nel non accettare una fermata al buio dello stabilimento.

Rinnovo del tavolo per la chimica al Mise e nuovo tavolo sulla raffinazione al Mite

Per questi motivi abbiamo rinnovato la richiesta ad Eni perché si condivida la necessità di riaprire il tavolo sulla chimica già insediato l’anno scorso col MiSE ed un tavolo nazionale sulla raffinazione presso il MiTE che affronti e governi l’attuale fase di transizione dentro una prospettiva industriale.

In mancanza di risposte da Eni e dalla politica saremo pronti alla mobilitazione - conclude la nota sindacale -.

Comunicato Filctem, Femca, Uiltec >


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