Presentato oggi a Bologna il nuovo protocollo appalti, sottoscritto da Filctem-Cgil, Fp-Cgil, Femca-Cisl, Flaei-Cisl, Fit-Cisl, Uiltec-Uil, Uiltrasporti, Fiadel con le rappresentanze di Hera e realizzato all’interno del Patto del buon lavoro. Un’intesa che si impegna a migliorare le tutele dei lavoratori, i controlli e la partecipazione sindacale.
Landini "Protocollo Hera punto di riferimento per tutte le aziende partecipate”
“La firma del nuovo protocollo Hera sugli appalti è una notizia positiva che va oltre la stessa azienda e relativo indotto, per la qualità dei contenuti e delle tutele introdotte e per il ruolo che riconosce ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali. Come il protocollo sugli appalti per il Giubileo è diventato il punto di riferimento per decine di buoni accordi con i comuni italiani, così il Protocollo di Hera deve diventare la buona pratica da rivendicare in tutte le aziende a partecipazione pubblica”.
E’ quanto dichiara Maurizio Landini, Segratario Generale della Cgil, commentando il protocollo presentato oggi dal gruppo Hera, una delle più grandi multiutility del Paese e leader nei servizi ambientali, idrici ed energetici, sottoscritto dalle categorie Filctem Cgil e F.P Cgil insieme a Cisl e Uil e al Coordinamento nazionale delle RSU del gruppo. Un protocollo che riguarda decine di imprese e migliaia di lavoratori e lavoratori.
“Il protocollo – continua Landini - conferma la qualità delle relazioni industriali tra Hera e le organizzazioni sindacali, e utilizzando tutte le possibilità offerte dal Codice degli Appalti, introduce tutele e procedure volte a garantire la certezza della corretta applicazione dei CCNL per le diverse attività oggetto di appalto evitando sovrapposizioni e dumping, valorizza gli elementi qualitativi e non del mero ribasso sui costi, introduce le procedure più corrette per evitare risparmi sulla sicurezza e sui costi della manodopera andando a verificare, nel concreto, la migliore efficienza aziendale degli appaltatori”.
“Inoltre – continua il leader della Cgil - introduce e generalizza il divieto di subappalto a cascata, rafforza le clausole sociali nei campi di appalto a tutela dei livelli occupazionali ma anche delle condizioni economiche e normative. Introduce momenti di contrattazione preventiva ma anche momenti, in fase di esecuzione degli appalti, in cui verificare il rispetto delle norme e tutele e, se del caso, intervenire prontamente, salvaguardando i lavoratori e penalizzando, fino alla risoluzione dei contratti, eventuali imprese scorrette. Questa è quella che noi chiamiamo una vera partecipazione dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali: con confronti iniziali per contribuire alle scelte dell’azienda e con sedi di verifica e controllo dove riportare anche le segnalazioni e le richieste dei lavoratori in appalto”.
“Anche sul versante della formazione, della salute e sicurezza, del coordinamento tra lavoratori di imprese diverse, importanti sono le procedure e le norme introdotte e che potranno essere ulteriormente implementate grazie al ruolo dei Rappresentanti della Sicurezza”.
“Del resto – conclude Landini - riteniamo che il buon lavoro debba essere prima di tutto alimentato dalle grandi aziende, a partire da quelle a partecipazione pubblica, dimostrando concretamente che un altro modello produttivo e sociale non solo è possibile, ma è anche più efficiente e alla fine più produttivo. Ora tutti dobbiamo far conoscere i contenuti dell’intesa e farli vivere tra le lavoratrici e lavoratori di Hera e soprattutto delle aziende in appalto e quindi dobbiamo, da domani, praticare quanto previsto dall’accordo”.
Il Protocollo
Il nuovo protocollo appalti di Hera, sottoscritto dal Gruppo con i Sindacati, ha l’ambizione d’essere il più avanzato nelle buone pratiche e riferimento nazionale per le Partecipate, segno dell’alta qualità delle relazioni sindacali con il Gruppo e che migliora le condizioni di vita e di lavoro di migliaia di addetti.
“Il valore reale di questa intesa risiede nel recepimento in un unico accordo di tutte le migliori pratiche che nel tempo sono state conquistate dalle organizzazioni sindacali, migliorando quanto previsto dal codice degli appalti, e rendendo nei fatti l’intesa la più avanzata nelle partecipate. Con l’auspicio che possa essere un riferimento per la contrattazione”: hanno dichiarato questa mattina le organizzazioni sindacali a margine della conferenza stampa di presentazione.
Al centro dell’accordo l’innovativo sistema normativo riguardante gli appalti “che prevede l’applicazione obbligatoria dei contratti nazionali di lavoro sottoscritti da Cgil, Cisl, Uil, per settore e territorio, per contrastare il dumping salariale e contrattuale, respingendo inoltre il ricorso all’applicazione delle ‘Tutele Equivalenti’.
Il documento - fanno notare -, anche alla luce delle norme inserite nel Nuovo Codice degli Appalti, rafforza i principi di legalità, trasparenza e responsabilità sociale, impedendo nei fatti i subappalti a cascata, e ponendosi l’obiettivo di garantire una migliore tutela delle lavoratrici e dei lavoratori lungo tutta la filiera dell’appalto, non solo quella strettamente affine alle attività di Hera ma anche quella riferita ai servizi. Prevedendo, inoltre, la tracciabilità delle imprese coinvolte ed esclusione di attività ad alto rischio o suscettibili di infiltrazioni criminali.
Sempre in tema di appalti, al fine di governare l’intero processo, è prevista l’informazione e il confronto preventivo con le organizzazioni sindacali, in anticipo rispetto alla pubblicazione del bando di gara. Un confronto che proseguirà nel corso dell’appalto per individuare eventuali miglioramenti delle condizioni di applicazione del futuro bando. Condizioni che dovranno essere estese anche ai subappalti. Pratiche che segnano una giusta partecipazione dei lavoratori e dei sindacati alle scelte del Gruppo”.
Riguardo la clausola sociale, si va oltre e si supera quanto previsto dalla legge applicando le condizioni di miglior favore costruite nel tempo dalle Parti. Non solo la salvaguardia occupazionale dunque, ma anche mantenimento delle condizioni salariali ed normative”.
Sulla Salute e Sicurezza Filctem, Fp, Femca, Flaei, Fit, Uiltec, Uiltrasporti, Fiadel hanno previsto nell’intesa “Il rafforzamento delle politiche di salute e sicurezza, con formazione obbligatoria per tutto il personale delle ditte terze appaltatrici e la verifica della stessa da parte della stazione appaltante. E l’inserimento di clausole contrattuali che impegnino tutte le imprese coinvolte a qualsiasi titolo negli appalti a consegnare su richiesta, ai propri RLS di riferimento, la documentazione prevista dalle norme e a rispettare gli obblighi di informazione, in percorso di confronto continuo finalizzato al potenziamento dell’attività degli RLS.
Infine, sui diritti, l’accordo guarda ad una maggiore attenzione alla responsabilità sociale d’impresa e alla tutela dei diritti della persona, con particolare attenzione alle pari opportunità, al contrasto delle discriminazioni e all’impegno ambientale”: hanno concluso le organizzazioni sindacali.