Lo scorso 31 ottobre, alla presenza dei segretari generali e nazionali di Filctem, Femca e Uiltec, si è riunito il Comitato Strategico di Eni. L'azienda nel confermare il piano strategico 2022/2026 ha presentato i relativi aggiornamenti di piano e societari.

Premessa

La nuova struttura di Eni – si legge in una nota sindacale - punta allo sviluppo del modello satellitare attraverso entità dedicate che, allo stesso tempo, siano capaci di autofinanziarsi autonomamente attraverso i mercati per la loro indipendenza e per centrare gli obiettivi del piano.

Tale percorso guarda all'aumento della capacità della bioraffinazione, alla produzione di energia rinnovabile e all’offerta di prodotti e servizi sempre disponibili, oltre all’efficienza degli asset tradizionali e alla loro conversione in economia circolare e chimica da rinnovabili.

Bioraffinazione

Nel riconfermare d'investimenti sulle bioraffinerie di Gela e Venezia per aumentarne la capacità, viene confermata la trasformazione della raffineria di Livorno (in attesa della VIA) in bioraffineria con una capacità di 500 KT/a e la volontà di attuare lo stesso processo, qualora ve ne saranno le condizioni, nella raffineria di Sannazzaro, per cui sono in corso studi che permettano la trasformazione industriale.

In ambito mobilità sostenibile, ENI live è impegnata nella crescita in bioraffinazione, con un obiettivo di capacità di più di 3 Mt/a al    2025, attraverso gli investimenti nelle due bioraffinerie di Venezia e Gela e prossimamente a Livorno, insieme alla recente acquisizione della Bioraffineria in Luisiana in JV con PBF energy e lo studio avviato per una bioraffineria in Malesia con Petronas ed Euglena e in Corea con LG Chem.

Con gli ulteriori investimenti sugli impianti di Gela e Venezia, Eni sarà in grado di produrre oltre 200kt/a di biojet al 2025 e fino a 1Mt/a  al 2030. L’obiettivo è quello di sfruttare a pieno le potenzialità della tecnologia Ecofining, rendendo gli impianti sempre più flessibili sia per le cariche in ingresso, che per il ventaglio di prodotti che vanno dall’HVO-diesel, al Biojet fino all’HVO-naphtha per il settore chimico. Un elemento distintivo è la diversificazione geografica delle fonti energetiche, anche grazie agli agri-hub africani che garantiranno 700.000 tonnellate di feedstock sostenibili entro il 2026.

Retail

Nel settore retail, le oltre 5000 stazioni di servizio attraverso la loro razionalizzazione riqualificazione e diversificazione delle offerte multiservice e multienergy sono destinate a diventare hub della mobilità.

Power

Nel settore Power, nel quale Eni è il secondo maggior produttore di energia elettrica in Italia, garantisce flessibilità e affidabilità alla rete, facendo da volano alle rinnovabili nel sistema energetico nazionale. Sono in corso degli studi per sviluppare tecnologie sempre più sostenibili per la cattura di CO2 e per decarbonizzare i settori hard to abate, tra cui le centrali e le soluzioni di accumulo energetico, che rappresentano il nodo cruciale dello sviluppo massivo delle rinnovabili. Nel sito di Ravenna è in corso il progetto di installazione di due nuove turbine denominate Peakers, (110MW, ingresso in marcia nel Q4 2023) per cogliere l’opportunità della richiesta di nuova capacità da parte del sistema elettrico italiano ed è stata completato da poco l’investimento per la nuova caldaia per incrementare la flessibilità della centrale pur continuando ad assicurare la richiesta di vapore di Versalis.

Eni Rewind amplia le sue attività sul mercato esterno, anche realizzando JV con player strategici nel settore del trattamento rifiuti per la realizzazione di impianti in aree restituite agli usi industriali a seguito delle bonifiche.

Rinnovabili

Nel settore delle rinnovabili, Plenitude triplicherà la capacità installata a oltre 7 GW di solare ed eolico entro il 2026. Nel settore retail, la base clienti supererà gli 11 milioni di clienti entro il 2026, con un focus sulla crescita dei clienti elettrici e lo sviluppo di una gamma sempre più ampia di soluzioni energetiche, mentre nel settore della mobilità elettrica, è previsto un piano di espansione in forte crescita in Italia e in diversi paesi europei, puntando a superare i 30.000 punti di ricarica pubblici per veicoli elettrici entro il  2026.

Chimica

Nella chimica, la strategia di Versalis è mirata alla trasformazione in un’azienda completamente differenziata e sostenibile, facendo leva su:  aumento della partecipazione a valle nella filiera, principalmente attraverso il compounding, producendo  e commercializzando prodotti per i mercati finali ( vedi Finproject ); posizionamento di leadership nella chimica da fonti rinnovabili, con l’obiettivo di fornire al mercato una vasta gamma di prodotti a base bio ( operazione di acquisizione del controllo di Novamont ); forte impegno per la circolarità e decarbonizzazione, con lo sviluppo di processi complementari di riciclo (meccanico e chimico), impiego di feedstock alternativi, massimizzazione di efficienza e integrazione, anche attraverso nuove tecnologie. Attraverso questa strategia, Versalis accrescerà la quota dei polimeri specializzati fino al 35%, nel 2026, in termini di incidenza sul fatturato, essendo la quota restante costituita da intermedi e altri polimeri.

Sindacati

“Apprezziamo e condividiamo lo sforzo che Eni sta mettendo in campo, ma riteniamo che il percorso di trasformazione debba passare attraverso maggiori sinergie sui singoli progetti,  rispetto  alle ricadute che gli stessi avranno sui territori in termini di sostenibilità ambientale e sociali. Tutto ciò diventa fondamentale per il rilancio della chimica nel nostro Paese, quale settore a supporto del sistema industriale e della filiera nonché contribuire sempre di più a ridurre la dipendenza dalle produzioni estere”: Scrivono le segreterie nazionali di Filctem, Femca, Uiltec In un comunicato.

“Abbiamo però posto l’attenzione sulle strategie di specializzazione delle produzioni chimiche che, pur condivisibili in termini di prospettiva, non possono rappresentare un progressivo disimpegno di Versalis sulle produzioni della chimica di base. Riteniamo che nel Paese sia ancora necessario, a tutto il settore industriale, che la produzione delle cosiddette commodities continui e garantisca il completamento e l’integrazione delle filiere”: prosegue la nota.

“Nelle more della presentazione del piano industriale – si legge infine -, presumibilmente nel mese di marzo 2024, abbiamo convenuto di rivederci come comitato strategico per meglio valutare i progetti   in corso, anche legati ad un mutevole scenario internazionale. In tal senso è necessario prevedere incontri più frequenti tra le Parti al fine di consolidare il sistema di relazioni industriali che deve avere la caratteristica di anticipare e non inseguire le informazioni sulle strategie del Gruppo”.

Resoconto


logo filctem

 

   VIA PIEMONTE , 32 - 00187 ROMA

   +39 06 46 200 91

   +39 06 48 242 46

   nazionale at white filctemcgil.it

   filctemcgil at white pec.it

Servizi Cgil

cgil  inca

 

caaf cgil        inca        fondazione Di Vittorio

Seguici sui Social

facebook     twitter     youtube     flickr