Per i sindacati la decisione assunta dal MiMIT è quella giusta, ora è necessario che Acciaierie d’Italia riprenda a rifornirsi da Sanac

Nella tarda serata di ieri si è concluso l’incontro tra le organizzazioni sindacali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e i Commissari Straordinari di Sanac in AS, le istituzioni regionali e territoriali e il sottosegretario al ministero dell’Imprese e del Made in Italy, Fausta Bergamotto.

“Pur apprezzando l’impegno e gli avanzamenti proposti dal MiMIT va trovata un’immediata soluzione per il ripristino degli ordinativi da parte di Acciaierie d’Italia verso Sanac. Questo risulta fondamentale non solo perché risolverebbe il problema occupazionale e produttivo dello stesso Gruppo, ma ricollocherebbe la Sanac al centro delle politiche industriali che interessano la siderurgia nazionale. Inoltre, questo la renderebbe più appetibile nei prossimi bandi di gara per la vendita”. Così Giordano Fumarola della Filctem Cgil, ha detto a margine dell'incontro.

Sindacati

“Apprezziamo la decisione assunta dal Governo, attraverso il MiMIT, a non autorizzare lo spacchettamento del gruppo Sanac nei prossimi bandi di gara, allontanando lo spettro della vendita separata degli stabilimenti”. Così le segreterie nazionali di Filctem, Femca, Uiltec al termine dell’incontro.

“Dobbiamo però ricordare – hanno continuato i Sindacati - che nell’approvare l’ultimo decreto legge per il finanziamento ad Acciaierie d’Italia, la Camera dei Deputati ha manifestato la volontà di imporre al Governo ogni azione utile ad assicurare la ripresa degli ordini commerciali a favore delle imprese dell’indotto, con particolare riferimento alla Sanac, attraverso un ordine del giorno approvato contestualmente”.

“Se non torneranno presto gli ordinativi di Acciaierie d’Italia – hanno proseguito -, Sanac continuerà ad avere difficoltà produttive, l’aumento di ammortizzatori sociali e il depauperamento di competenze specifiche. Lo Stato rischia così di pagare due volte: da una parte l’aumento di cassa integrazione per i lavoratori, dall’altra una spesa maggiore per Acciaierie d’Italia nell’approvvigionamento di materiali refrattari dai mercati esteri. È fondamentale, inoltre, in relazione ai volumi produttivi e all’importanza di non disperdere queste professionalità, che i quattro stabilimenti rimangano tutti operativi evitando spostamenti di produzioni, questo salvaguarderebbe la complessità del gruppo. Sanac è nata per la siderurgia italiana, è un pilastro fondamentale dell’industria metallurgica nazionale. Se questo Governo ha un’idea di politica industriale che tiene dentro la produzione dell’acciaio, non può trascurare Sanac. Soprattutto in questa delicata fase in cui lo stesso Governo è garante dell’amministrazione di Sanac e all’interno dell’assetto societario di Acciaierie d’Italia” hanno affermato Filctem, Femca e Uiltec.

Comunicato stampa >

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