Questa mattina all'università LUMSA di Roma, è stato presentato il questionario “Qualità di Vita e di lavoro del personale operativo di E-distribuzione” all'interno della tavola rotonda "SICUREZZA E QUALITÀ DI VITA DEL LAVORO TRA LE ESIGENZE DEI LAVORATORI E LE SCELTE DELLE IMPRESE. IL RUOLO DEL SINDACATO NELLA SOCIETÀ CHE CAMBIA”.

Al convegno è intervenuto il segretario nazionale della Filctem Cgil, Ilvo Sorrentino:

“In questi giorni le lavoratrici e i lavoratori nelle assemblee stanno decidendo se accettare la mediazione sull’organizzazione degli orari di lavoro. Io li voglio ringraziare per aver partecipato a questo sondaggio , perché hanno espresso liberamente il loro pensiero su quello che sta accadendo nel loro lavoro. Questa iniziativa è per loro, per spiegare come le decisioni di E-Distribuzione stanno impattando nella vita di chi opera nella rete di Enel. Sempre oggi l’Azienda promuove la sua survey, non va bene. Perché si vuole portare avanti un miope pensiero per confermare una scelta organizzativa che non tiene conto delle esigenze di chi compie quotidianamente quel lavoro.” ha detto Ilvo Sorrentino nel suo intervento.

“La vertenza di questi anni - ha proseguito -, anche alla luce della grande partecipazione alle recenti elezioni per il rinnovo delle Rsu, denota un momento di grande coesione delle organizzazioni sindacali. Quando l’azienda non guarda a questo e decide di andare avanti, da sola, senza il confronto con i sindacati, senza i lavoratori, senza mediazione, compie un errore. Perché il modello proposto da E-distribuzione è un modello rigido in un sistema flessibile che non tiene presente delle particolarità del territorio, della complessità dell’attività lavorativa del settore, in un momento di forti investimenti come il PNRR e in contraddizione con il modo in cui è stata costruita la Distribuzione. Ecco perché non può funzionare, perché sappiamo che per farlo, in termini di equilibrio e di carichi di lavoro, quel modello ha bisogno di 5mila assunzioni”.

“Noi dunque abbiamo provato in questa vertenza a smontare questo modello, proponendone uno più flessibile, un modello la cui applicazione deve essere certo monitorata dalle Rsu e dalle organizzazioni nei territori. La proposta oggi in discussione nelle assemblee - da noi Organizzazioni mai firmata, proprio per lasciare la massima libertà di espressione alle lavoratrici e ai lavoratori, in linea con quanto fatto in questa vertenza -, è più flessibile, e si contrappone al modello inizialmente avanzato dall’Azienda”: ha concluso il segretario nazionale.

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Questionario E-Distribuzione

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