La riunione del Comitato esecutivo di IndustriAll Europe del 13-14 dicembre si è conclusa con un forte appello ai leader europei affinché riconoscano che le fondamenta della prosperità e dell'integrazione europea dipendono da buoni posti di lavoro nell'industria.

I leader sindacali degli affiliati di IndustriAll Europe si sono riuniti per due giorni per fare il punto sulle attività dell'organizzazione, discutere dell'attuale contesto politico e dello stato dell'industria europea e dei posti di lavoro nell'industria. Tra i punti salienti dell'incontro, l'approvazione di una dichiarazione sull'attuale situazione in Israele e Palestina e una risoluzione che chiede la contrattazione collettiva per i lavoratori Tesla in Svezia.

L'attuale crisi dei prezzi dell'energia sia per i consumatori nazionali che per l'industria, la minaccia del ritorno dell'austerità e la crisi del costo della vita continuano a destare serie preoccupazioni. La riduzione del potere d'acquisto rimane un problema, così come la distribuzione della ricchezza, dove i dividendi aumentano ma i salari no. Tutto ciò contribuisce a spianare la strada all'estrema destra, che capitalizza le paure dei cittadini e dei lavoratori preoccupati per il loro posto di lavoro.

È stato quindi dato un forte sostegno alla campagna di industriAll Europe per i buoni posti di lavoro nell'industria, che presto entrerà nella sua seconda fase e che definirà le nostre richieste e aspettative per le elezioni europee. È stato riconosciuto che i sindacati devono mobilitare i propri iscritti per votare alle prossime elezioni europee, che potrebbero essere cruciali per la difesa dei diritti dei lavoratori.

I membri del Comitato esecutivo hanno espresso preoccupazione per il fatto che i prezzi dell'energia stanno indebolendo le economie e mettendo a rischio i posti di lavoro. È emerso un forte consenso sulla necessità di un'azione che raggiunga gli obiettivi climatici ma che non porti alla deindustrializzazione. Forniture energetiche accessibili e infrastrutture energetiche migliori sono necessarie per l'industria e per mantenere e creare buoni posti di lavoro in Europa. Allo stesso tempo, non dovrebbero esserci investimenti e sussidi pubblici senza condizioni sociali e partecipazione dei lavoratori. Sono necessarie soluzioni europee, basate sulla solidarietà e che evitino la concorrenza tra gli Stati membri. Il Comitato esecutivo ha espresso la propria solidarietà ai lavoratori greci in sciopero della Helleniq Energy, che si oppongono alla privatizzazione.

Il Comitato esecutivo ha assunto una posizione ferma contro le aziende che rifiutano la contrattazione collettiva, in particolare presso la Ampacet in Lussemburgo e la Tesla in Svezia. È stata approvata una risoluzione che chiede la contrattazione collettiva per i lavoratori della Tesla in Svezia. Maire Nielson, presidente dell'IF Metall, ha riferito che il sindacato si sta preparando a un lungo sciopero, ma che è determinato a durare quanto necessario perché è inconcepibile che un'azienda di un settore in crescita, importante per la transizione verde, rimanga senza un contratto collettivo. E questo in un Paese in cui i salari si basano su accordi, non su leggi.

Il Comitato esecutivo ha sostenuto i sindacati della Bosnia-Erzegovina che stanno combattendo i tentativi del governo nazionale di trasformare il salario minimo in un reddito minimo. Gli annunciati aumenti del salario minimo saranno accompagnati da un'indennità giornaliera per i pasti e dal pagamento delle ferie. I sindacati ritengono che ciò trasformerebbe il salario minimo in un reddito minimo e non migliorerebbe il potere d'acquisto. Inoltre, il nuovo tasso non sarebbe legalmente vincolante per i datori di lavoro e i sindacati dovrebbero richiederlo a livello aziendale. È stata espressa solidarietà ai lavoratori in sciopero di ArcelorMittal Zenica.

Il Comitato esecutivo ha anche discusso l'impatto dell'intelligenza artificiale (AI) sui posti di lavoro. IndustriAll Europe è stata incaricata di continuare a lavorare a una strategia sindacale sull'IA e sulle tecnologie digitali, affrontando la necessità di regole etiche, la protezione dei dati personali, l'impatto sulla qualità e sulla quantità dei posti di lavoro e le modalità di negoziazione sindacale sull'IA. È evidente che i sindacati devono aumentare le proprie competenze per valutare la tecnologia e il suo impatto.

Il Segretariato ha presentato una relazione completa sulle sue attività, sottolineando che l'approccio di industriAll Europe al lavoro è sempre più incentrato su team tematici e sull'integrazione di reti e comitati per esaminare le questioni da molti punti di vista diversi.

Infine, la riunione del Comitato esecutivo è stata l'occasione per esprimere un sentito saluto a Luc Triangle, ex Segretario generale di industriAll Europe, che è stato eletto Segretario generale della Confederazione Internazionale dei Sindacati in ottobre.

È stato deciso di aprire fino al 7 febbraio un invito a presentare candidature per il posto di Segretario generale ora vacante. Fino alla nomina di un nuovo Segretario generale, l'organizzazione continuerà a essere guidata congiuntamente dai Segretari generali aggiunti Isabelle Barthès e Judith Kirton-Darling.

Al termine dell'incontro, Lillo Oceano, responsabile internazionale della Filctem Cgil, ha così commentato “All’indomani della manifestazione organizzata dalla CES a Bruxelles per contrastare le spinte verso il ritorno a scelte di austerità e di compressione di salari e diritti dei lavoratori, che ha visto una significativa presenza di delegazioni di organizzazioni affiliate ad IndustriAll (tra le quali la FILCTEM-CGIL), si è svolto un importante Comitato Esecutivo di Industriall Europe in cui sono stati affrontati temi cruciali per i lavoratori dell’industria del nostro continente. Tra questi, all’approssimarsi delle prossime elezioni per eleggere il Parlamento europeo, il forte sostegno alla campagna di IndustriAll per avanzare le rivendicazioni del mondo del lavoro dell’industria alle forze politiche e per sensibilizzare i lavoratori sull’importanza di queste elezioni per i diritti dei lavoratori, soprattutto nella attuale fase di profonda trasformazione dell’industria".

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