Niente che riguarda noi, si fa senza di noi! Con questo slogan si è aperto ieri a Bruxelles la due giorni di conferenza europea di IndustriAll sulla Just Transition che terminerà oggi con il lancio del Manifesto sulla giusta transizione.

Resoconto di Lillo Oceano

“Una due giorni intensa e partecipata la Conferenza sulla Just Transition organizzata da IndustriAll. La prima occasione di rilievo maggiore che segna il ritorno alla presenza, anche se è rimasta la possibilità di collegarsi per consentire la massima partecipazione a questo importante evento che affronta i temi della transizione e lancia il Manifesto per la Just Transition di IndustriAll”. Così Lillo Oceano, responsabile dell’internazionale della Filctem Cgil, dalla conferenza organizzata da IndustriAll Europe.

“Una grande emozione – ha proseguito -tornare ad incontrare, faccia a faccia, le compagne ed i compagni dei sindacati dei settori dell’Industria degli altri Paesi europei. Ieri e oggi si sono confrontati, in diversi panel, importanti protagonisti del processo che vede impegnati, nell’Unione Europea e nei diversi Stati membri, le Istituzioni UE, I governi nazionali, I sindacati e le imprese. Dopo la presentazione di due importanti ricerche commissionate da IndustriAll, i diversi panel hanno affrontato: i temi delle politiche industriali necessarie per guidare la transizione e raggiungere gli obiettivi climatici; il mantenimento del lavoro di qualità nei settori colpiti dalla transizione; il finanziamento della transizione oggi, per evitare i costi dell’inazione domani; la necessità di rafforzare la contrattazione collettiva e il dialogo sociale come condizione necessaria a rendere la transizione giusta; l’anticipazione e l’orientamento dei cambiamenti attraverso l’adeguamento ed il rafforzamento dei diritti dei lavoratori; la previsione di obblighi per le aziende riguardanti la necessità di competenze e il diritto, connesso, ad una formazione di qualità e  all’apprendimento permanente per ogni lavoratore. Al termine dei lavori è stato presentato il Manifesto per la Just Transition di IndustriAll, che pubblichiamo sia nella versione integrale che in una versione sintetica, anche nelle traduzioni in italiano. Nei prossimi giorni torneremo ad approfondire il “Manifesto JT” con un commento completo”: ha concluso Lillo Oceano.

La sintesi dei contenuti del Manifesto

“I nostri posti di lavoro e settori industriali – si legge nel Manifesto - si stanno modificando radicalmente. La transizione è già in corso. La pandemia, la guerra in Ucraina e la crisi dei prezzi dell’energia accelerano il ritmo del cambiamento. I lavoratori del settore industriale di tutta Europa hanno sempre cercato di far sentire la loro voce – abbiamo bisogno di leader politici in grado di prestarci attenzione e di reagire velocemente”.

Il Manifestoi, sviluppa le proprie richieste in 5 macroaree di interesse che sono:

  1. Una politica industriale adeguata a obiettivi climatici ambiziosi e posti di lavoro di qualità. Il passaggio verso un’economia a basse emissioni di carbonio dipende dalla presenza di industrie sostenibili e resilienti. Le nostre industrie garantiscono 30 milioni di posti di lavoro di qualità in tutta Europa e forniscono soluzioni per la decarbonizzazione della nostra economia. Hanno però bisogno di politiche industriali di sostegno.
  2. Finanziamento della transizione. Una Transizione giusta non avviene senza costi, ma le transizioni inadeguate presentano costi di gran lunga superiori per i singoli, per le regioni e per la società in senso ampio. La realizzazione degli obiettivi climatici in modo equo e inclusivo comporta una spesa pubblica più elevata, ma garantisce potenziali risparmi a lungo termine per la società.
  3. Dialogo sociale e contrattazione collettiva più solidi. Una condizione preliminare per una Transizione giusta è il rafforzamento del dialogo sociale e della contrattazione collettiva. Questi meccanismi consentono alle parti sociali di discutere e negoziare soluzioni in grado di attenuare le conseguenze negative sull’occupazione e di garantire posti di lavoro di qualità per tutto il periodo di transizione.
  4. Strumenti nel campo dei diritti dei lavoratori e dei doveri delle imprese per anticipare e modellare il cambiamento. La transizione verso industrie decarbonizzate sarà attuata a livello di impresa. Potrà essere realizzata una Transizione giusta e inclusiva soltanto se i lavoratori e i loro rappresentanti avranno voce in capitolo.
  5. Affrontare nuove esigenze di competenze e il diritto a una formazione di qualità e all’apprendimento permanente per ogni lavoratore. Una Transizione giusta richiede il sostegno per le transizioni dà lavoro a lavoro, comprensivo del necessario miglioramento delle competenze e della riqualificazione del personale attuale. Richiede altresì che si investa nei nostri sistemi d’istruzione per sviluppare nuovi programmi di formazione in linea con i nuovi e mutevoli profili professionali dell’economia verde.

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