Lo scorso 10 settembre le Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil hanno incontrato i responsabili della Funzione del Personale di Enel, per cercare di mettere fine ad una vertenza che dura da circa un anno e mezzo. Sindacati “Le soluzioni proposte da Enel sono state ritenute inaccettabili e per questo motivo riapriremo formalmente la vertenza presso il Ministero del Lavoro”.
“Nonostante i gravi problemi che la nuova organizzazione del lavoro in e-distribuzione sta mostrando in maniera sempre più evidente, i vertici di Enel hanno proposto una soluzione inaccettabile che dimostra la volontà di andare avanti senza tener conto di ciò che sta emergendo nei posti di lavoro”: spigano le tre organizzazioni sindacali in una nota ai lavoratori.
La proposta di Enel
“Nel merito – prosegue la nota -, la proposta aziendale è stata questa: 3 mesi invernali di orario normale dalle 8,00 alle 16,21 (dicembre, gennaio, febbraio) senza riconoscimento di alcuna indennità e aumento della maggiorazione oraria dall’11 al 12% per i restanti nove mesi con orario sfalsato. Prima di farci questa proposta l’Azienda aveva anche provato ad “offrire” due mesi (dicembre e gennaio) con l’orario del turno pomeridiano 10,39-18,00 e null’altro. Insomma, tutto resta invariato e proprio nei mesi in cui l’orario fa acqua da tutte le parti, perché molto controproducente, l’Enel ha pensato furbescamente di aggiustarlo a proprio favore, facendolo passare come una concessione alle richieste del Sindacato”.
I Sindacati
“La ragione di tutto ciò? – si domandano Filctem, Flaei, Ultec - Enel sostiene che il nuovo modello sta funzionando alla perfezione e, noncurante dei mille problemi registrati fin qui, fa la voce prepotente decidendo di tirare comunque avanti pur di ottenere i risultati che servono. Cosa sta accadendo in Enel è sotto gli occhi di tutti! L’organizzazione di e-distribuzione è in grande affanno, sempre in emergenza con difficoltà nella programmazione dei lavori e del rispetto dei tempi. La suddivisione del personale in due turni ha ridotto la contemporaneità nella fascia mattutina, contemporaneità che è sempre stata un’ancora di salvezza per gestire gli imprevisti. Inoltre, l’Azienda è costretta a ricorrere a continui e numerosi rinforzi della reperibilità, obbligando il personale a prestazioni aggiuntive soprattutto nei fine settimana, con minacce neanche tanto velate di fronte ad un legittimo e motivato rifiuto da parte dei Lavoratori, fino ad arrivare a vessare i Lavoratori con contestazioni disciplinari.
“Da più parti – continua la nota - arrivano notizie sul non raggiungimento degli obiettivi prefissati dall’azienda. Inoltre, subito dopo il cambio di orario sfalsato uno degli intenti dell’Azienda legato agli investimenti era anche uniformare l’orario alle ditte appaltatrici, le quali, a quanto ci risulta, non è stato adeguato in nessuna impresa. Tutto questo a dimostrazione del fatto che le motivazioni portate avanti dall’Azienda, come sostenuto dai Lavoratori e dalle Organizzazioni Sindacali, non stanno portando i risultati sperati in un modello che, per sua natura, deve essere gestito in termini flessibili e non rigidi. Ci domandiamo se l’Azienda riuscirà a cogliere gli obiettivi legati al Premio di Risultato e, per questo, una verifica si impone sin da subito, come peraltro previsto dal relativo verbale di accordo”.
La vertenza prosegue
“Continuano ad esserci solo due strade: proseguire nel percorso vertenziale o abdicare alla volontà aziendale!
Il Sindacato ha scelto di continuare a lottare e ancora una volta ha avuto la determinazione e il coraggio di dimostrare che l’attuale modello non porta alcun incremento significativo della produttività.
Alcune Società elettriche del Nordest vogliono sperimentare la giornata lavorativa di 4 giorni proprio perché le ditte esterne cominciano ad applicare la settimana corta, mentre dove è stata fatta una diversa articolazione dell’orario di lavoro è stato adottato un diverso modello organizzativo e soprattutto un dimensionamento del personale nettamente superiore. Se nessuna delle ditte esterne adotta l’orario sfalsato come in e-distribuzione che senso ha, quindi, lavorare in un orario nel quale chi dovrebbe coadiuvare l’Enel non lavora?
La lotta che stiamo facendo insieme ai Lavoratori è contro un modello di conduzione di una Azienda che non può essere applicato e non può essere accettato dai Lavoratori. Un modello che, se passerà questo concetto, potrà essere esportato in tutte le altre Società del Gruppo. Siamo convinti che a breve potrebbero essere interessate anche aree non operative a orari diversi da quelli attuali, come palesato negli Spazio Enel.
Una Azienda che si sta comportando così può mettere in campo di tutto, può essere capace di tutto. Chi non l’ha capito, faccia in fretta a capirlo.
Lo avevamo scritto in passato, sul contratto e sugli accordi: la transizione energetica si gestisce insieme e i Lavoratori devono essere a bordo convintamente, perché con le imposizioni non si va da nessuna parte.
Servono tante assunzioni, serve reinternalizzare le attività core, serve premiare i Lavoratori per quello che fanno, è ora di finirla con le mance! ENEL non può continuare così! Con successive comunicazioni daremo notizia delle ulteriori azioni di lotta”. Conclude il comunicato alle lavoratrici ed ai lavoratori.
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