In corso l’assemblea permanete delle lavoratrici e dei lavoratori di Eurallumina (Portovesme, Sulcis). “Gli operai, esasperati dall’inerzia istituzionale, hanno deciso per protesta di salire a circa 40 metri sul silo numero 3. Il MIMIT convochi immediatamente un tavolo ministeriale con i soggetti interessati, come già richiesto lo scorso 10 novembre, e si stanzino immediatamente i fondi ministeriali!” si legge nella nota stampa di Filctem, Femca, Uiltec territoriali. In rischio il futuro di 1500 famiglie.
I tre Sindacati di categoria chiedono, come previsto dalla legge, che MIMIT, C.S.F., MEF e presidenza del Consiglio intervengano subito per “stanziare i fondi necessari alla continuità operativa di Eurallumina, in modo da garantire il pagamento delle utenze, dei salari e delle fatture delle imprese terziste ed assicurare la prosecuzione delle bonifiche ambientali (emungimento e trattamento delle acque di falda)”.
“Lo stanziamento dei fondi ministeriali – proseguono - è un atto dovuto e rappresenta la condizione indispensabile per permettere, nei tempi necessari, la presentazione di una nuova istanza di revoca delle sanzioni da parte di Eurallumina/RUSAL”.
“Il rischio è evidente: senza queste risorse, l’Azienda potrebbe essere costretta a valutare misure drastiche come liquidazione o fallimento, con conseguenze irreversibili per noi e le nostre rispettive famiglie nonché per l’intero territorio, vanificando definitivamente il potenziale occupazionale in prospettiva pari a circa 1500 buste paga equivalenti! Per queste ragioni, chiediamo altresì con forza che il MIMIT convochi immediatamente un tavolo ministeriale”: affermano ancora Filctem, Femca, Uiltec.
La vertenza
Ricordiamo, infatti, che nonostante gli obiettivi già raggiunti ultimo in ordine di tempo l’emanazione del nuovo DPCM Energia Sardegna (12 settembre 2025, pubblicato in G.U. il 3 novembre u.s.), permane ad oggi un ultimo, decisivo ostacolo alla possibilità che RUSAL ed Eurallumina possano dare avvio agli investimenti previsti (oltre 300 milioni di euro). La mancata revoca delle sanzioni patrimoniali disposte dal Comitato di Sicurezza Finanziaria (C.S.F.) nei confronti di Eurallumina, originata dalla nota vicenda riconducibile indirettamente a un azionista del gruppo UC RUSAL (conflitto Russo Ucraino, ndr).
Il provvedimento sanzionatorio, notificato l’8 maggio 2023, ha comportato l’affidamento all’Agenzia del Demanio della custodia e gestione dello stabilimento. Alla soluzione strettamente giuridica deve affiancarsi una soluzione tecnico-politica, necessaria per superare lo stallo e consentire la revoca delle misure.
Le organizzazioni sindacali – si legge ancora nel comunicato stampa – ritengono paradossali due elementi fondamentali:
- La disparità di trattamento applicata all’Eurallumina rispetto ad altre aziende europee consociate della stessa UC RUSAL (in Svezia, Germania, Irlanda), dove i rispettivi governi - pur aderendo al regime sanzionatorio - hanno scelto di tutelare le imprese ritenute strategiche, mantenendole operative.
- La gestione finanziaria dello stabilimento, pari a oltre 20 milioni annui, è stata sostenuta sino a settembre 2025 dalla stessa Proprietà (RUSAL), mentre la normativa prevederebbe la gestione, anche finanziaria, da parte del C.S.F. tramite l’Agenzia del Demanio con fondi ministeriali.
Lo scorso 6 novembre, durante l’incontro tra Azienda, Confindustria Sardegna Meridionale, Sindacati, territoriali e RSA, Eurallumina ha comunicato di aver fissato al 12 novembre la data entro la quale ottenere certezza sullo stanziamento dei fondi necessari alla gestione. La mancata risposta ha costretto l’Azienda a convocare un Consiglio di Amministrazione, inizialmente previsto in data 14 novembre, poi rinviato alla settimana in corso.
Filctem, Femca, Uiltec nel comunicato del 7 novembre, hanno richiamato alle proprie responsabilità tutte le Istituzioni competenti, annunciando una possibile mobilitazione generale e l’organizzazione di una trasferta a Roma. In data 10 novembre è stata inviata al Ministro Urso (MIMIT) una richiesta di incontro urgente.
“Ad oggi non è giunto alcun riscontro, vista l’assoluta incertezza del quadro e la gravità delle conseguenze imminenti, abbiamo ritenuto necessario convocare per la giornata odierna, presso i cancelli dello stabilimento, l’Assemblea Generale delle lavoratrici e dei lavoratori proclama lo stato di mobilitazione generale e sostiene l’iniziativa di una delegazione di lavoratori che, esasperati dall’inerzia istituzionale, hanno deciso di avviare una protesta mediante presidio fisico del silo n. 3, a circa 40 metri di altezza" concludono.
I lavoratori di Eurallumina sul tetto del silo 3
(Foto fonte Unione Sarda)


