Come annunciato, nella giornata di lunedì 21 luglio si è svolto il programmato incontro con il Gruppo IREN per il proseguimento del confronto su varie tematiche.
“La direzione aziendale ha reso sterile questa opportunità non entrando pienamente nel merito delle questioni poste da tempo dalle organizzazioni sindacali e non lasciando nessun dubbio sulla scarsa volontà di risolvere i tanti problemi più volte evidenziati. Conseguentemente, le Segreterie Nazionali, Regionali e Territoriali e il Coordinamento Nazionale RSU ritengono necessario avviare un percorso che porti allo stato di agitazione tutto il personale del Gruppo, compresi i lavoratori addetti negli appalti”. Così i Sindacati in una nota congiunta.
“Ci aspettavamo – prosegue la nota - delle risposte concrete relativamente alle nostre richieste sui perimetri contrattuali, sugli appalti, sulle internalizzazioni, sugli organici, sullo sviluppo professionale, sullo smart-working, sulla situazione della gestione e delle condizioni del parco automezzi, sulle politiche retributive, sulle tutele dei giovani e sul premio di risultato. Nessuna disponibilità a discutere di sviluppo professionale e di politiche condivise sul sistema retributivo, se non attraverso scelte unilaterali per pochi eletti; nessuna disponibilità a ragionare di organici, confermando in maniera indiretta la volontà di continuare a ridurre il personale operativo con riorganizzazioni basate esclusivamente su tagli lineari; nessuna volontà di ridefinire il tema dello smart working. Timidi segnali si sono registrati sulle tutele per i giovani rispetto i differenti trattamenti sulle indennità corrisposte al personale di vecchia assunzione”.
“Ancora più assordante – continuano i Sindacati - è il silenzio sugli appalti in essere e sui mancati processi di internalizzazione. A tal proposito abbiamo solo ascoltato parole d’ordine come competitività e attenzione ai costi, temi in antitesi con la logica del lavoro di qualità e di pari diritti per tutti i lavoratori del Gruppo IREN e per quelli in appalto.
Sul premio di risultato, la proposta del Gruppo IREN per il triennio 2025/2027 è del tutto inaccettabile: insufficiente nei numeri, scollegata dalla reale crescita del Gruppo e nettamente inferiore rispetto a quanto riconosciuto in aziende analoghe del settore. Appare evidente la volontà del Gruppo IREN di non credere più alla propria “mission” di azienda di servizi essenziali per le comunità ma di immaginarsi esclusivamente come soggetto finanziario e di mercato. Riteniamo strategicamente sbagliato questo approccio. Le multiutility dovrebbero avere un ruolo centrale nella gestione delle politiche energetiche e ambientali nel Paese e non solo per i territori di competenza, con investimenti mirati per una fondamentale transizione Ecologica, Energetica e Sociale, con al centro le persone e i lavoratori. È assolutamente indispensabile un cambio di rotta! Per tutte queste ragioni, nelle prossime settimane avvieremo un ampio giro di assemblee del personale per informare al meglio e rendere consapevoli tutti i lavoratori della reale situazione del Gruppo Iren. Al rientro dalle ferie estive, sarà l’Attivo nazionale unitario a decidere, sulla base del mandato dei lavoratori, le azioni da intraprendere”: conclude la nota.