Il segretario generale della Filctem Cgil, Marco Falcinelli, interviene a Collettiva sui pericoli che la crisi di Governo può generare:

"Siamo molto preoccupati per gli effetti che questa crisi può avere sia sul paese sia per quello che riguarda i rapporti con l’Europa.
In questi mesi abbiamo faticosamente recuperato un po' di credibilità nei confronti delle istituzioni europee, per come abbiamo saputo rispondere alla pandemia e per come, grazie anche al ruolo fondamentale che abbiamo svolto come sindacato, siamo riusciti a far lavorare le persone in sicurezza con i protocolli che abbiamo firmato con il Governo. Se il paese, le sue attività produttive essenziali sono state garantite lo si deve anche a noi e ai lavoratori che tra quelle difficoltà hanno continuato a garantire la loro prestazione.
Siamo in un momento cruciale della vita del paese, dobbiamo unire le forze per riprogettare un nuovo modello sociale e di sviluppo e l’apertura di una crisi di Governo è francamente inaccettabile.
Anche noi abbiamo espresso delle critiche al Governo, sia sul metodo che ci ha visti sostanzialmente privi di un luogo e un momento di confronto complessivo, sia sul merito rispetto ai contenuti del PNRR. Ma non per questo abbiamo smesso di dare il nostro contributo di idee e di proposte per migliorare o modificare le scelte compiute.
Soprattutto sul versante delle scelte di politica industriale abbiamo molte riserve su ciò che è stato deciso. Manca una visione complessiva, di sistema paese e anche l’allocazione di risorse non ci convince fino in fondo.
Il tema della sostenibilità ambientale, di cui condividiamo senza tentennamenti gli obiettivi definiti anche dal Green new deal europeo non affronta in modo programmatico la fase di transizione energetica che il paese dovrà affrontare.
Le scelte fatte lasciano intendere che il paese e il suo sistema industriale siano pronti dall’oggi al domani a passare dall’utilizzo degli attuali vettori energetici all’utilizzo al 100% delle fonti rinnovabili. Purtroppo, non è così, serviranno tempi più lunghi e forti finanziamenti se vogliamo cogliere gli obiettivi di abbattimento e azzeramento delle emissioni inquinanti per compiere quel salto tecnologico a cui oggi il nostro sistema industriale non è pronto.
Per questo siamo preoccupati, non solo per le scelte di oggi, ma per le scelte che riguardano il futuro del paese. Per rispondere appieno alle regole e alle condizioni per avere le risorse del Recovery plan serve una politica credibile e un Governo stabile, non esposto alle fibrillazioni avventuristiche di qualcuno".

Marco Falcinelli

Collettiva 


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