IndustriAll Europe critica l’assenza di ambizione sociale nella Comunicazione sulla Strategia Ue per i Tessili Sostenibili e Circolari, pubblicata ieri dalla Commissione Europea.

“Per quanto riguarda la strategia UE per la sostenibilità del settore tessile, presentata il 30 marzo scorso, Siamo a fianco di IndustriAll nella critica al documento della Commissione. Nella Strategia, infatti, non vengono affrontate le condizioni dei lavoratori, non vengono individuati strumenti per risolvere problemi quali basse retribuzioni, condizioni dì lavoro inaccettabili e rischi per la salute. È necessario un impegno per la salvaguardia dei diritti dei lavoratori ovunque nel mondo essi si trovino a lavorare e che le responsabilità per la garanzia del loro benessere sia attribuita ai datori di lavoro”. Così in una nota la segretaria nazionale della Filctem Cgil, Sonia Paoloni, e Lillo Oceano, responsabile internazionale.

Nota tradotta in italiano di IndustriAll Europe

La Commissione europea ha pubblicato con grande enfasi la strategia tessile dell'UE, precedentemente annunciata nel Piano d'azione per l'economia circolare. La strategia mira a garantire che entro il 2030 i prodotti tessili immessi sul mercato dell'UE siano longevi e riciclabili, con l'obiettivo di porre fine all'odierna cultura del "fast fashion".

La Strategia si concentra principalmente sulle misure relative alla parte ambientale della sostenibilità. Include nuovi requisiti di progettazione per i tessili nell'ambito dell'iniziativa Eco-design for Sustainable Products, informazioni più chiare sui tessili e un passaporto digitale del prodotto che includerà requisiti informativi obbligatori sulla circolarità e altri aspetti ambientali.La Strategia si concentra principalmente sulle misure relative alla parte ambientale della sostenibilità. Include nuovi requisiti di progettazione per i tessili nell'ambito dell'iniziativa Eco-design for Sustainable Products, informazioni più chiare sui tessili e un passaporto digitale del prodotto che includerà requisiti informativi obbligatori sulla circolarità e altri aspetti ambientali.I sindacati apprezzano il fatto che queste misure costringeranno l'industria a ridurre il proprio impatto ambientale e a fornire maggiori informazioni ai consumatori. Nella Strategia mancano però gli aspetti sociali.

Dato che il settore tessile globale è noto per le basse retribuzioni e condizioni di lavoro non idonee, anche in Europa, i sindacati si sarebbero aspettata una maggiore attenzione al miglioramento della situazione dei lavoratori tessili e della moda. Da tempo i sindacati europei chiedono un'azione, sia a livello dell'UE che internazionale, per contrastare le pratiche commerciali sleali, aumentare la trasparenza e la tracciabilità e che le società siano considerate responsabili delle violazioni dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori. Una vera e propria due diligence deve essere assicurata in tutto il settore, in tutte le aziende, indipendentemente dalla loro ubicazione e dimensione, nell'ambito di una transizione ad un settore tessile veramente sostenibile.

''Per i sindacati– ha dichiarato Judith Kirton-Darling, Vice Segretaria Generale di industriAll Europe - una strategia UE per i tessili sostenibili deve proteggere le persone e il pianeta. Sebbene nella strategia tessile della Commissione ci siano molte apprezzabili misure per rendere più green il settore, è assente, ancora una volta, l'elemento sociale! Nella proposta della Commissione sul dovere di diligenza non vi sono misure sufficienti per il settore tessile, che è composto per il 99% da micro e piccole imprese, e nella Strategia non vi è nulla su come affrontare le pratiche commerciali sleali che sono causa di retribuzioni insufficienti, straordinari eccessivi e condizioni di lavoro non sicure.''

La transizione del tessile a settore sostenibile in Europa richiederà ingenti investimenti e pianificazione a livello regionale, nazionale ed europeo. Il successo di questa transizione verde non può prescindere dalla condizione dei lavoratori, che saranno gravemente colpiti dai cambiamenti nei processi e nella produzione. La Strategia fa riferimento ai lavoratori in relazione alle competenze green e digitali, ma questa è solo una parte della soluzione. Oltre a sostenere il patto dell'UE per le competenze per l'ecosistema tessile, istituito di recente, è necessaria una forte politica industriale dell'UE per garantire che il settore possa trasformarsi con successo senza lasciare indietro alcun lavoratore o regione. I sindacati insistono per impegni concreti nei confronti dei lavoratori e dei sindacati per garantire una transizione giusta per tutti i lavoratori e le regioni interessate come parte della transizione verde del settore tessile.

''I lavoratori - ha aggiunto Judith Kirton-Darling - sono il perno di un settore tessile sostenibile e circolare e sono necessarie azioni concrete per garantire che la transizione verde del settore sia una transizione giusta, il che significa non lasciare indietro nessun lavoratore o regione. Così, se accogliamo con favore l'idea di creare più posti di lavoro locali legati all'economia circolare, come sindacati insistiamo sul fatto che deve trattarsi di lavori dignitosi e di qualità che rispettano gli standard di salute e sicurezza sul lavoro. ''Continueremo a lavorare con i responsabili politici dell'UE per garantire che i lavoratori traggano vantaggio dalla transizione verde del settore tessile e non vediamo l'ora di svolgere un ruolo chiave nel percorso di transizione dell'ecosistema tessile, che dovrebbe avere i lavoratori europei al suo centro'.

Nota di IndustriAll


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